E' il gufo "M.I.O." (manualmente-insieme-oltre) simbolo del progetto riabilitativo di socializzazione territoriale "Artigianato equo-solidale", proposto dalla ASL/Ba e realizzato da alcune pazienti del centro di salute mentale di Putignano, diretto dal dott. Franco Grilletti.
Un progetto che, come rilevato dal dirigente medico, "si è rivelato un'esplosione di creatività", tanto da realizzare una bellissima quanto valida esposizione di tutto quello che, manualmente, è stato creato.
Partito lo scorso gennaio, il progetto ha coinvolto pazienti che vivono in famiglia, per dare loro l'opportunità di uscire dal proprio guscio e frequentare senza forzatura e secondo i loro interessi, il laboratorio. A loro disposizione, materiale povero o riciclato. Opportunamente guidate e stimolate dall'educatrice Dora Paparella, responsabile del laboratorio, insieme con alcuni esperti, si è dato alle pazienti l'occasione di prendere coscienza delle loro capacità manuali che rimangono sopite in altri contesti.
Con l'apprendimento e l'acquisizione non semplice della manualità è arrivato l'impegno a realizzare lavoretti semplici e poi sempre più elaborati per un progetto che ha avuto per protagoniste Stefania 35 anni, bravissima con il punto croce; Margherita 54 anni, ormai un'esperta con la cartapesta; e poi Angela classe '52 e Graziana, ventinovenne.
Tutte entusiaste e orgogliose di quanto sono riuscite a realizzare: Presine, quadretti, scaccia pensieri, lenzuolini e asciugamani ricamati a punto croce, coloratissime borse di raffia realizzate all'uncinetto, portapigiamini, oggettistica per la casa e persino tamburelli realizzati grazie all'esperto Davide Torrente.
Ogni singolo oggetto è acquistabile, il ricavato va a chi ne è stata l'autrice. Il che significa gratificazione e un aumento della propria autostima.
Quanto è importante un tale impegno per questi pazienti? "Tantissimo", esordisce il responsabile del SIM di Putignano, Franco grilletti, "Bisogna tener conto che sono pazienti con patologie abbastanza pesanti, psicosi che necessitano assolutamente di un grado di socializzazione che, a volte, la malattia impedisce di attuare. Il nostro obiettivo primario da raggiungere, continua, è dunque la socializzazione, per tirarli fuori dal loro guscio e far sì che si riapproprino di una serie di comportamenti che hanno dimenticato; allucinazioni, deliri, contegni autistici migliorano con quest'attività" Che non è l'unica che i centri Sim praticano. Sono ancora in essere altri progetti come la Velo-terapia, la Rugby-terapia (partiti con fondi regionali e con gli operatori dei tre centri di Putignano- Monopoli e Bari) e l'orto biologico.
Occorrono molte risorse economiche da impegnare per una patologia sociale, quale ormai sta diventando la depressione, che ha estremo bisogno di stimoli per scacciare l'ombra sempre più in agguato del suicidio. E questo ci porta alle difficoltà che il SIM di Putignano sta affrontando perché mancano due medici, due psicologi, due infermieri. Elementi importanti la cui mancanza ha determinato per il centro, unico a erogare un servizio per dodici ore giornaliere, a ridurre drasticamente gli orari.
Ora si va avanti dalle 8,00 alle 14,00 dal lunedì al venerdì e solo il martedì il pomeriggio è aperto dalle 15,00 alle 18,00. Altra criticità è lo spazio adibito a laboratorio per il progetto appena concluso. Si lavora in un ambiente piccolo, sottratto agli stessi operatori e adibito anche a sala d'attesa. Inutilmente il dirigente Grilletti ha chiesto, da tre anni, alla direttrice sanitaria del distretto l'utilizzo di locali sotterranei, che ospitano materiale inutilizzato, a concedere qualche spazio agli operatori, per lavorare meglio con i pazienti. Il rifiuto persiste.
Grilletti attende anche, da due anni, l'apertura tanto enfatizzata del reparto psichiatrico al "S. Maria degli Angeli", dove tutto strutturalmente è pronto, ma manca solo la gara di appalto per fornirlo degli arredi adeguati.
"Avere questo reparto è di vitale importanza", sottolinea Grilletti, "perché per trovare un posto-letto per questi pazienti, dopo la chiusura del servizio su Triggiano e Conversano, siamo stati costretti a dirottarli su Pescara-Lamezia- Crotone".
Purtroppo la Sanità regionale adottando un risparmio della spesa che danneggia alla fine solo i pazienti, non attiva ancora sul territorio quella medicina territoriale per la quale ci sono oltre 40milioni di euro da spendere e che ristagnano. Si è però iperattivi per far costruire il progettato e approvato mega ospedale fra Monopoli e Fasano.