La sindaca Luciana Laera (lista civica), Michele Vinella (lista civica) e Gianluca Rospi (CDX) a confronto
Luciana Laera
1. Per cominciare, volevo chiederLe qual è, tra le varie, la motivazione principale alla base della sua ricandidatura
Sicuramente l’elemento che mi ha spinto a tornare in corsa è stato quello di terminare il lavoro iniziato cinque anni fa. E ancora più, di fare ciò con responsabilità e continuità.
2. Quali sono, nella Sua visione, i principali “accomplishements” di questo primo mandato?
Sono diversi, posso dire. Dai numerosi lavori pubblici, come la risistemazione della fogna bianca, fino alla costruzione del nuovo ponte di via Conversano, per arrivare poi allo skate park e alla messa in opera, non ultimo, del nuovo progetto di piazza Aldo Moro. Senza dimenticare poi i luoghi della cultura, come il Teatro Comunale, riaperto dopo tanti anni, che sta vivendo una grande stagione di eventi e rinnovato interesse.
3. Come pensa di far leva al meglio sull’esperienza maturata in questi cinque anni per poter servire di nuovo il paese?
Ho utilizzato questi primi cinque anni, tra le altre cose, per conoscere approfonditamente la macchina amministrativa del Comune. Siamo stati anche protagonisti di un grande ringiovanimento della stessa “macchina”, con tante nuove assunzioni per ogni turnover che vi è stato. Ma ancora, abbiamo anche investito tanto sulla cultura, come detto, il Carnevale… e non ci fermeremo qui. Stiamo pensando anche a come investire maggiormente sul turismo, non da ultimo la promozione ufficiale di Putignano a “città turistica”.
4. Il tema forse più forte, a nostro avviso, che ha messo al centro di questa campagna è stato quello dei “fatti”, scelta interessante, e dalla doppia valenza, fattuale e simbolica. Perché proprio questo punto?
Non solo perché il “fatto” sta a significare tutto ciò che si è compiuto per la comunità, tutto quello di concreto che si è apportato. Bensì anche in virtù della “somiglianza”, dell’appartenenza alla comunità di Putignano, in quanto noi amministratori stessi suoi cittadini.
5. I fatti accaduti venerdì in Consiglio Comunale hanno certamente una inedita gravità. Pensa che i cittadini riusciranno a comprendere le conseguenze reali di ciò, anche in una chiave favorevole alla sua campagna?
Non ci sono molte parole, a mio avviso, per commentare quanto avvenuto ieri, se non che vi sia stata grave mancanza di responsabilità, in chiave probabilmente del tutto politica. Ma ciò che chi ha votato contro non ha realmente compreso credo sia anche come determinati atti amministrativi debbano essere necessariamente approvati, da un’amministrazione uscente, o da un commissario che sia, oppure da una nuova giunta.
E poi, è assolutamente inconcepibile, dopo tutto il percorso virtuoso compiuto in questi anni, che si arrivi così a equiparare Putignano a “ente strutturalmente deficitario”.
Michele Vinella
1. Per cominciare, volevo chiederLe qual è la motivazione fondante della Sua discesa in campo per Putignano.
Voglio mettere a disposizione del luogo in cui vivo e sono nato, non solo lo slancio e la propositività che mi contraddistinguono per la mia età, ma anche e soprattutto la profonda conoscenza della città, dei cittadini e delle sue dinamiche che ho maturato nel corso dei diversi anni di amministrazione e di politica. Aggiungo che intorno alla mia candidatura si sono raccolte anche tante energie, giovani e non solo, tante professionalità e competenze che contribuiscono alla mia determinazione e alla mia voglia di mettermi in gioco.
2. In questo mese ha ascoltato molto la cittadinanza. Quali sono, dunque, nella Sua opinione, i temi essenziali per i putignanesi, anche a prescindere dai colori politici?
Negli ultimi 2 mesi abbiamo dialogato intensamente con la città. Solo negli ultimi 30 giorni, abbiamo fatto 22 incontri focalizzati all’ascolto di tutte le categorie. La richiesta ribadita da tutti è stata quella di ricucire un rapporto di fiducia con l’amministrazione comunale. In ogni incontro, abbiamo parlato di come riattivare un dialogo tra le forze della città e l’istituzione; come programmare meglio il lavoro di tutti; come occuparci tanto dell’immediato quanto del lungo periodo.
4. Il tema forse più forte che ha messo al centro della Sua campagna è quello del "ristabilire il dialogo con i cittadini, l'ascolto", fondamentale per una comunità unita e supportiva. Può spiegarmi come intende costruire il Suo futuro mandato attorno a tale punto?
A questo proposito, qualche giorno fa ho preso pubblicamente l’impegno che, qualora dovessi essere eletto Sindaco, vincoleremo con un atto l’amministrazione (sindaco, giunta e uffici) a relazionare e confrontarsi in maniera trasparente con tutta la cittadinanza e le sue forze almeno una volta l’anno. Le porte del Sindaco e del Comune non devono essere chiuse.
Oltre a questo, abbiamo in mente di realizzare ciclicamente incontri di co-programmazione con le principali forze della città, tra cui le realtà culturali e sportive, le scuole, le attività produttive e le imprese, il mondo dell’agricoltura.
Non per ultimo, stiamo ragionando su nuove forme di riorganizzazione degli uffici di contatto con il pubblico nonché modalità di lavoro che prevedano un confronto costante e costruttivo tra assessorati, uffici e realtà coinvolte da provvedimenti di ampio respiro.
5. Quali sono, dunque, dalle opere pubbliche alla sanità, fino allo sviluppo dell'impresa, gli elementi più "scottanti", e urgenti, che affronterà se eletto?
Di sicuro bisognerà mettere in sicurezza tutte le progettualità PNRR finanziate e portare velocemente a compimento tutte le opere pubbliche attualmente in corso.
Bisognerà poi garantire un funzionamento stabile dei servizi essenziali (tra cui nettezza urbana, strade, verde, funzionamento dell’ufficio tecnico, illuminazione) per le imprese, per le attività produttive e per i cittadini tutti.
Bisognerà trovare una sintesi rapida ma condivisa sui temi urbanistici, dal PUG alla riqualificazione delle aree e alla regolamentazione del centro storico.
6. I Suoi primi 100 giorni? Come li vede?
Ho già pronta l’agenda e le dico già cosa ho segnato. Lavoreremo su più piani in contemporanea dedicando particolare attenzione a:
- avvio dei lavori della Fondazione Carnevale in vista della manifestazione, mettendola subito nelle condizioni di agire e pubblicare al più presto gli avvisi pubblici per la realizzazione della prossima edizione
- punto dettagliato su tutte le progettualità relative ai fondi PNRR, con un particolare occhio alle eventuali modifiche al progetto di Piazza Aldo Moro
- sopralluogo immediato con gli uffici negli edifici scolastici e incontro con i dirigenti per verificare eventuali immediati interventi da effettuare in vista della riapertura di settembre
- tavolo di coordinamento con le associazioni di categoria del mondo dell’agricoltura per valutare le situazioni più urgenti relative soprattutto al tema Xylella
- formalizzazione di un rapporto e una modalità di collaborazione strutturata tra amministrazione comunale e regionale per rafforzare sempre di più i servizi sanitari sul territorio, nell’immediato e nel lungo periodo
- convocazione, per i mesi immediatamente successivi, degli Stati Generali della Cultura, quelli dello Sport e quelli delle Attività Produttive di Putignano, imprese incluse.
7. Ha un motto preferito? Se sì, quale?
Se me lo chiede in questo momento, ne ho solo uno che ho stampato bene in mente: “Con il contributo di tutte e tutti, Putignano può diventare davvero potentissima. Il momento giusto è adesso. Adesso tocca a noi.”
Gianluca Rospi
1. Per cominciare, volevo chiederle qual è la motivazione fondante della sua discesa in campo per Putignano.
Vivo a Putignano da tanti anni. Qui sono nate le mie figlie. È evidente che questa città rappresenta il mio mondo, la mia famiglia. Putignano a causa di un’amministrazione miope ha perso luce, ha sprecato risorse e potenzialità. Questa città con i suoi cittadini merita di tornare protagonista del territorio grazie alle sue ricchezze e alla sua cultura. Sono un ingegnere e sono un pragmatico. Penso che dopo anni di parole e molte promesse non mantenute Putignano abbia bisogno di concretezza, di soluzioni ai tanti problemi che non sono mai stati risolti.
2. Quali sono, nella sua opinione, i temi essenziali per la nostra cittadina, anche a prescindere dai colori politici?
Lo dico in poche parole: imprese, cultura, città. In realtà i temi che da sindaco affronterò per trovare soluzioni adeguate sono molti, ma se dovessi fare una sintesi userei questi tre. Imprese perché il tessuto imprenditoriale di Putignano è forte e solido ma non è mai stato sostenuto, anzi spesso la vita delle imprese è stata ostacolata. Pensi all’abbandono in cui versa la zona industriale. È assurdo.
Cultura perchè Putignano con il suo Carnevale, le tantissime associazioni culturali e le sue bellezze culturali deve tornare a risplendere. Non può bastarci qualche mese di iniziative per il carnevale e poi per i restanti mesi il vuoto assoluto. Così si uccide la cultura in una città. Serve slancio, serve dar vita ad un’agenzia di promozione e marketing territoriale che rilanci il carnevale in tutta Europa e le bellezze del suo paesaggio, servono infrastrutture e spazio per le associazioni cittadine, serve una città viva e bella.
E qui arrivo al terzo punto, la città. Io voglio una Putignano più verde, più sana e più sicura. Una città dove i ragazzi possano giocare in parchi che non siano completamente dissestati, dove le persone possano passeggiare in una piazza bella e accogliente, non una distesa di cemento. Una Putignano dove i cittadini possano vivere tranquilli, sapendo che il proprio benessere sarà tutelato, sia dal punto di vista della sanità - con un ospedale del livello che ci meritiamo - sia da quello della sicurezza - ad esempio con dei sistemi di videosorveglianza che funzionino davvero.
Putignano un tempo era la perla del territorio del sud est barese. Bisogna rinnovare la nostra città e farla crescere, insieme.
3. Il suo è un profilo di grande rispetto, che comprende anche la firma del decreto per il ponte Morandi. Ora, come pensa nello specifico di valorizzarlo per servire al meglio Putignano?
La mia esperienza in Parlamento è stata segnata dalla competenza e dall’ascolto. Come ho detto sono un ingegnere e ho messo a disposizione completamente la mia professionalità per redigere il decreto del Ponte Morandi, una tragedia che ha colpito l’Italia intera. Da sindaco metterò a disposizione della città le mie competenze e la mia esperienza parlamentare. Chiaramente accanto a me avrò una squadra di alto livello, coesa e unita nell’interesse della città. Il nostro mantra dovrà essere “risultati e soluzioni”. Solo così si amministra una città.
4. Nei confronti interni ai candidati dell'opposizione è frequentemente emerso il tema del rimettere al centro della politica putignanese il tema dell'ascolto dei cittadini, fondamentale per una comunità unita e supportiva. É d'accordo con tale necessità?
Assolutamente sì. L’ascolto e la partecipazione in una città come questa è fondamentale. E infatti prima della presentazione del programma che avverrà nei prossimi giorni ho avviato una serie di incontri con la cittadinanza per ascoltare e raccogliere le loro istanze e suggerimenti. Ma badi bene: questo ascolto, a differenza di come spesso succede, non terminerà con la mia elezione ma continuerà per tutti e 5 gli anni. Voglio avere costantemente il polso della situazione, voglio essere a conoscenza dei problemi e delle paure dei miei cittadini. Non è una frase fatta e lo dimostrerò, i putignanesi con me troveranno sempre una porta aperta per parlare.
5. Quali sono, dunque, dalle opere pubbliche alla sanità, fino allo sviluppo dell'impresa, i temi più "scottanti", e urgenti, che lei affronterà se eletto?
Ci sono tante questioni su cui è necessario intervenire, sia chiaro. Ma ce ne sono alcune che per me sono fondamentali, che vanno affrontate con impegno e serietà.
Una di queste è rendere la città più pulita, più viva e più attraente. La nostra idea è sintetizzata in tre concetti: semplificazione, liberalizzazione e trasparenza. Semplificazione perché vogliamo tempi certi nelle autorizzazioni comunali. Liberalizzazione nelle destinazioni d’uso nell’area industriale. Trasparenza nelle attività del Comune.
Partiremo da Piazza Aldo Moro: il progetto attuale è una colata di cemento, che non valorizzerà adeguatamente il nostro centro città. Il progetto che è stato approvato, purtroppo, non può essere modificato in maniera significativa. Quello che rimane da fare è intervenire per migliorare quanto possibile, inserendo vegetazione e alberi, quello che ci chiedono i cittadini.
Per quanto riguarda la sanità, Putignano sta vivendo una situazione difficile ormai da anni. Purtroppo la competenza sulla sanità non è del Comune, ma le posso garantire che mi batterò ferocemente con la Regione per tutelare gli interessi dei Putignanesi e lavorerò con l’ASL per trovare una soluzione per riaffermare la centralità dell’Ospedale di Putignano, specialmente per il comparto emergenza-urgenza.
Anche l’aiuto al tessuto economico di Putignano è fondamentale: dobbiamo fare tutto il possibile per incentivare gli investimenti e attrarre nuove aziende e attività commerciali. Si può partire dalle agevolazioni sulla TARI o dalla riduzione della tassa per l’occupazione di suolo pubblico e delle insegne: proposte semplici, ma che per i nuovi imprenditori, soprattutto giovani, possono fare una grande differenza.
C’è tanto da fare anche sulla cultura, partendo da una nuova governance del teatro che possa valorizzarlo al meglio e arrivando all’utilizzo del Museo e degli spazi comunali per ospitare mostre.
6. Ha un motto? Se sí, quale?
Bè è lo slogan che ho scelto per la mia campagna elettorale, che è “Putignano Protagonista”, perché in queste due parole c’è tutto il senso di quello che sarà il mio lavoro da sindaco, ossia far tornare a far risplendere questa perla che da troppi anni soffre indifferenza e abbandono. Non lo permetterò più. Come dicevo, qui vivo con la mia famiglia e da padre, prima ancora che da sindaco, voglio e pretendo che le mie figlie vivano in una città viva, sicura e ricca. E stia tranquillo farò tutto quanto è possibile per realizzarlo.