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Nessun autunno caldo per la “Giovanni Paolo II” la clinica di riabilitazione funzionale con sede nel quartiere di S. Pietro Piturno e incappata nelle maglie della magistratura, perché controllata dalla Kentron, la Società che per fini meramente privati ha distratto fondi per milioni di euro, derivanti dai servizi offerti.

 

Con l’arrivo di Giampaolo Puglieri, nuovo amministratore di nomina giudiziaria, per la struttura riabilitativa si è aperto un nuovo corso che allontana lo spettro della sua chiusura, che voci sempre più insistenti, davano per certa, mentre si rafforza la certezza della conservazione dei posti di lavoro per tutto il suo personale.

Tranquillizza, in tal senso, la dichiarazione del dott. Puglieri che ribadisce: “La clinica non sarà chiusa. La mission affidata alla mia persona e al pool di professionisti che mi affianca è quella di assicurare la continuità dei 139 posti di lavoro e l’utilizzo di sessanta posti letto. E’ naturale, continua, che la clinica sconti vicende rivenienti dalla vecchia gestione e che oggi la mettono in un periodo di difficoltà regionale, ma oltre a questo, non c’è altro. La clinica non sarà venduta perché è interesse della Procura e del Tribunale, che la  controllano di fatto,assicurare la qualità delle prestazioni erogate e la continuità aziendale per assicurare lavoro ai suoi 139 dipendenti”.

Dipendenti che vantano crediti verso la direzione amministrativa. Sono in attesa di tre mensilità arretrate, più la quattordicesima, rivenienti dalla vecchia gestione. Hanno comunque percepito un primo acconto, parte del quale, con un gesto di grande solidarietà, alcuni lavoratori hanno preferito offrirlo ad alcuni colleghi più bisognosi. In questi giorni è ripresa l’erogazione di altri acconti, anche nei confronti di chi non aveva percepito la prima parte.

Il nostro impegno è quello di far rientrare nel più breve tempo possibile la situazione debitoria nei loro confronti per rimetterli a regime. Penso di ristabilire la normalità entro trenta giorni.”

I 139 dipendenti sono ora più tranquilli. Sono coscienti che la clinica è in fase di transizione e stanno affrontando gli inevitabili sacrifici “con ottimismo, in attesa di altri sviluppi che porteranno a pieno regime tutto il complesso dove tutti siamo professionisti della salute”, ci ha dichiarato un fisioterapista sindacalista.

I dipendenti della clinica riabilitativa sono molto giovani, sono in numero insufficiente in base ai pazienti ricoverati, ed è sfruttato. “Non da questa amministrazione”, risponde Puglieri, e per quanto riguarda il loro numero insufficiente, sottolinea che “Il loro numero corrisponde ai parametri fissati dalla Regione con la quale la G. Paolo II è convenzionata, forse ci sarà un deficit di qualche unità, non di più. Per quanto riguarda la giovane età del nostro personale, probabilmente il vecchio management ha voluto dare loro fiducia, in realtà c’è il giusto mix con professionisti più adulti. Stiamo tentando seriamente di traghettare questa nave in un porto sicuro.”.

E’ dunque evidente che la clinica di riabilitazione funzionale non chiuderà. Farlo significherebbe privare il tessuto sociale di varie comunità di una struttura  all’avanguardia, diventata, dopo otto anni, un vero punto di riferimento per il vasto interland del sud est barese.

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