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Secondo tutti i dizionari, "sparare ad alzo zero" significa attaccare qualcuno con argomenti ed epiteti verbali molto violenti, senza preoccuparsi delle possibili conseguenze. Il modo di dire deriva dal linguaggio militare del secolo scorso, quando si usavano i cannoni per vincere le battaglie senza alzare la bocca da fuoco. Veniva dato l’ordine se il nemico era ormai prossimo, rischiando di colpire le proprie truppe, anch'esse vicine alle batterie. Nonostante questo pericolo i cannoni sparavano con la massima violenza per avere ragione degli avversari.

Questo sta accadendo nel consiglio comunale di Putignano e, in genere, nella politica putignanese. La minoranza spara sulla maggioranza ma spara anche su se stessa, la maggioranza risponde ma soprattutto attacca se stessa e il proprio sindaco.

Tutti i consiglieri comunali dimenticano, però, che secondo l’attuale legge elettorale il sindaco non è stato eletto dalla maggioranza che siede in consiglio e dovrebbe sostenerlo, ma dalla “maggioranza” dei cittadini.

Tutti pensano di essere detentori della verità, ma dimenticano che questa non è appannaggio di nessuno.

Tutti pensano di trarre vantaggio dalle dimissioni del Sindaco: la minoranza che in campagna elettorale racconterà dei pochi edificanti consigli comunali e delle mancate risposte a tante problematiche, la maggioranza che si ricandiderà alla guida del paese con un proprio candidato Sindaco e che magari prenderà le distanze da Giannandrea e dirà che i risultati ci sono stati ma la responsabilità dell’inaugurazione del teatro comunale da parte di un Commissario prefettizio è solo colpa sua.

È vero, può succedere che la maggioranza entri in rotta di collisione con il proprio sindaco e gli faccia mancare il sostegno, ma a pochi mesi dalle elezioni tutto ciò è assolutamente deleterio.

Al Sindaco, che non sappiamo cosa farà domani, ricordiamo che, se gli è impossibile superare le diatribe presenti nella maggioranza e incomprensibili ai più, egli ha il compito, come un buon comandante di una nave, di non abbandonarla e di provare ad entrare in porto, anche cercando i voti su una nuova giunta in Consiglio Comunale. Cosi si capirà chi ha veramente a cuore le sorti del paese.

Anche l’ultimo spettacolo sul Carnevale, offerto in questi giorni, necessita di scelte da parte dell’amministrazione e non di un commissario.

Spaccare il paese sull’unico evento di interesse nazionale non aiuta sicuramente la nostra economia. Tutti devono poter dare il proprio contributo al nostro spettacolo pluricentenario.

Se fossimo francesi ci sentiremmo colpiti in prima persona e scenderemmo in piazza per invitare l’attuale amministrazione a completare il proprio mandato nell’interesse di tutti noi. Ma non lo siamo e quindi, come la buona tradizione italiana vuole, siamo quasi felici del caos che si crea e ci sguazziamo dentro, casomai sparando anche noi “ad alzo zero”!

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