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Ad un anno dalla prematura scomparsa dell’insegnante Terry Castellana, i suoi cari colleghi, alunni, i collaboratori, genitori e Dirigente l’hanno voluta ricordare organizzando un incontro tenutosi martedì 11 dicembre alle ore 18.00 presso l’Aula Magna della scuola primaria Minzele, dal titolo: “Ricordare è un modo di incontrarsi”(K. Gibran).

In prima fila emozionatissimi, il figlio Antonello con la futura moglie Mary, i suoi fratelli e le sorelle , il dirigente Francesco Tricase, i suoi ultimi alunni di terza, i tanti colleghi di una vita, gli ex-alunni e tutti coloro che l’hanno stimata e conosciuta.

In suo onore i docenti referenti, hanno organizzato un concorso interno intitolato “La scuola che vorrei” a cui hanno partecipato tutti gli alunni della scuola primaria, ed una raccolta fondi da destinare alle associazioni di ricerca contro il cancro. La premiazione dei bambini finalisti del concorso è avvenuta nella stessa serata, ed i bravissimi artisti premiati sono: Melania Lippolis I A, Chiara Miscioscia I D, Francesco Matarrese II A, Aurora Russo III A, Alex Spinelli III D, Giuseppe Luisi IV B, Corrado Schettini IV E, Leonida Benedetti V E, Anastasia Fanigliuolo V F, Isabella Amatulli V D. I disegni sono stati presentati dagli stessi vincitori, i quali hanno descritto entusiasti il loro capolavoro.

 Si sono susseguiti tanti pensieri ed interventi commoventi dedicati a lei: la meravigliosa poesia in vernacolo putignanese, scritta dalla collega Marilena Campanella che la descrive come “un concentrato di materia viva ed esplosiva”; la sua passione per l’insegnamento ricordata dall’amica Maria Teresa Gonnella; i video affettuosi inviati per l’occasione dai tanti ex-alunni che hanno ricordato il suo fare severo ma anche la sua grande professionalità. Come conclusione i bambini di 3^ A e B, suoi ultimi alunni, hanno intonato un canto mentre sullo schermo scorrevano le mille foto di attività che la ritraggono sempre sorridente o concentrata nel suo lavoro. Dolcissimo il momento finale: i bambini in questi giorni hanno allestito a scuola un abete donato da lei, ma non lo vedevano ancora completo, hanno, quindi, voluto aggiungere in cima una stella con la sua foto. Ora sì che è completo cara Terry!

Di seguito è riportata la poesia in vernacolo scritta dalla docente M. Campanella, distribuita a tutti gli invitati su un segnalibro ricordo della serata.

On dett ca si mort,
ma, secondo me, to stie asknnot riet a port
i da dà te ne ste fasc’ resat,
a vedaje accumm stam abbabbiat!
So secur ca ste prepar na bella barbatell
Accumm quann se ne sceje in pension a maestra Gonnell,
ca t’ascunnist all’intrasatt
i mbrem assist berafatt:
cu u senal, i totta moss
i pue t presentist: “Sond a massar d Montross”,
i cu quatt parol bell aggiustat
fascist a storie d chedda cumpagna fedat.
Da chedda volt ca reremm tott cuntint,
però, i passat bunaridd timp…
i noue aspettam ca prem o dopp a veneje
a purtarc’ nu pecch d’allegrej;
accumm fasciv dopp i riunion,
ca tott na volt chiandiv u ceppon
i noue, por c’ n’erem ngazzat,
ne fascemm na bella risat!
Ma to, vu veraje ca stavolt riet a port
“ngochiaton” to fatt a cort?
I ton, ca teniv tanta pacienza,
a lassat tott cos, i si mort a convenienz.
I so cunvent ca mo, u Patetern, ca t’ ospettat cu i vrazz apert,
nan s’accapesce accumm s ste devert,
appriss a Santr i Biat, ca ston tott in armuneje
purcè ston, cu te, in allegreje!
Noue però, sem rummast brott,
i aspettam semb ca iss da riet a port…

 

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