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Dopo la pausa estiva, riprende l'appuntamento settimanale con il “Caffé Incontro" tutti i mercoledì alle 16.30 presso la nostra sede in via V. Laterza, 1, in cui vengono proposte attività piacevoli e stimolanti rivolte alle persone malate di qualche forma di demenza.

A partire dal mese di ottobre e sempre di mercoledì pomeriggio, l’associazione Alzheimer Putignano organizzerà gruppi di sostegno con la supervisione di uno psicologo. Il gruppo di sostegno offre la possibilità di supporto emotivo ai caregiver familiari: si va dallo scambio di esperienze tra i partecipanti ai suggerimenti per affrontare problemi comuni da parte dell’esperto. La partecipazione è gratuita, e poiché si svolge contemporaneamente al Caffè Incontro in cui si svolgono attività di socializzazione rivolte alle persone malate, sarà possibile affidare ai volontari dell’associazione il proprio congiunto durante la partecipazione al gruppo.

La nostra esperienza sul territorio ci spinge a pensare che pochi siano realmente informati sulle norme che tutelano i malati di demenza o Alzheimer ed i loro familiari. Quindi vorremmo ricordare anche a chi lo sa, che poiché il Servizio Sanitario Nazionale assicura le cure indispensabili per il benessere delle persone in tutte le patologie, dal cancro alla demenza, è possibile rifiutare le dimissioni dall'ospedale in attesa di un ricovero in RSSA.

Inoltre, è possibile richiedere un contributo economico al comune di residenza della persona invalida per contribuire al pagamento della retta in un RSSA, o in un centro diurno dedicato ad ammalati con demenza, se la pensione della persona, sommata all'assegno di accompagnamento, non è sufficiente a pagare tale retta. Questo perché è stato stabilito da numerose sentenze che i figli non sono obbligati ad intervenire economicamente per il mantenimento dei genitori, ma possono farlo solo su base volontaria. Per lo stesso motivo è possibile richiedere l’A.D.I. (assistenza domiciliare integrata) che viene erogata dai comuni ed ASL insieme e che prevede una partecipazione economica del malato in base al suo reddito. Se l'A.D.I. non dovesse essere sufficiente e viene assunta una persona come badante, anche in questo caso si potrà richiedere un contributo economico al Comune qualora il reddito del malato non fosse sufficiente.

Purtroppo non è stata ancora approvata una legge che tuteli il familiare che presta personalmente le cure, convivente o meno con il malato. quindi i sacrifici di coloro che prestano assistenza affiancando il malato per 24 ore al giorno, garantendo il suo benessere e sacrificando la propria vita o il proprio lavoro, non viene risarcito in alcun modo.

Per tutte le informazioni sulle attività dell’Associazione è possibile chiamare al 3889960946.

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